Dal Fascismo alla Ricostruzione
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La riforma dell'ordinamento comunale portò, nel 1929,
all'aggregazione a Vimercate di Oreno con Velasca e Ruginello
con Oldaniga, in precedenza comuni autonomi.
Durante il ventennio fascista vennero edificate le Scuole
elementari Emanuele Filiberto e il Campo Sportivo di Via
Principato.
Durante la Seconda guerra mondiale, anche nel Vimercatese si
sviluppò la Resistenza, con la presenza di partigiani,
organizzati nel 103 distaccamento delle Brigate Garibaldi,
sotto il comando di Iginio Rota. Le squadre partigiane locali
sono anche ricordate per l'arresto del segretario del
Partito fascista Roberto Farinacci, che proprio a Vimercate fu
poi processato e giustiziato.
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Alla fine della guerra Vimercate era un villaggio poco più che
agricolo, con circa 12.000 abitanti e qualche fabbrica,
soprattutto tessile. Ma grazie alla sua storia millenaria e alla
presenza di una discreta dotazione di attrezzature sociali e
scolastiche, il 28 giugno 1950, con decreto del Presidente della
Repubblica, avvenne la proclamazione di Città.
Gli anni Cinquanta del Novecento vedono la progressiva riduzione
dell'apparato agricolo e l'insediamento di aziende
manifatturiere: le meccaniche VI.MAS e O.B.M e l'industria
tessile Bassetti, che si insedia negli edifici del Linificio e
Canapificio Nazionale.
In questo periodo si spense Antonio Banfi (Vimercate 1886 -
Milano 1957), illustre filosofo, docente universitario,
fondatore e primo direttore della rivista "Studi filosofici",
tra i fondatori della Casa della Cultura di Milano.
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