|
(14 agosto 1920 - 2 febbraio 1945)
Dopo avere prestato servizio militare nell'arma del
Genio, Emilio Cereda torna a vivere a Vimercate lavorando
come impiegato.
Quando il suo amico Pierino Colombo gli propone di
entrare a far parte del nucleo di resistenza antifascista
attiva operante nel Vimercatese, Emilio Cereda non ha
dubbi: si unisce con entusiasmo ai partigiani brianzoli
portando in dote una rivoltella e una vecchia macchina da
scrivere. Con i compagni compie innumerevoli operazioni di
sabotaggio e di propaganda antifascista.
Il 29 dicembre 1944, durante l'attacco al campo
d'aviazione di Arcore, un banale incidente determina la
morte in battaglia di Iginio Rota, comandante della
squadra, e la fuga precipitosa dei giovani partigiani.
Riconosciuti, sono ricercati nelle loro abitazioni,
portati nelle carceri di Monza e sottoposti a lunghi
interrogatori. Dopo un processo sommario vengono
condannati a morte dal tribunale speciale di Milano.
Emilio Cereda viene fucilato il 2 febbraio 1945 sul campo di
Arcore insieme agli altri
"martiri vimercatesi".
Riferimenti bibliografici:
- Cazzani E.,
Storia di Vimercate,
Vimercate, Penati, 1975.
- Comitato Unitario Antifascista di Vimercate,
La Resistenza nel Vimercatese 1943-1945 e testimonianze; I cattolici ed il clero nella Resistenza del Vimercatese,
Vimercate, 1975.
- Comitato Unitario Antifascista di Vimercate,
Vimercate nella storia contemporanea: 1918-1945,
Vimercate, Comune di Vimercate, 1985.
- Fumagalli M.,
4 distaccamento SAP. Ricordi partigiani,
Cavenago Brianza, Comune di Cavenago Brianza, 1998.
- Perego G.,
La Resistenza armata nel Vimercatese. Foto inedite della fucilazione del gerarca R. Farinacci,
Milano, 1996.
|