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(6 ottobre 1921 - 29 dicembre 1944)
Nato a Villa d'Almè ma da tempo residente ad Arcore,
Iginio Rota detto "Acciaio" o "Gino" era capo officina
al Linificio e Canapificio Nazionale. Figlio di un
convinto antifascista scomparso ai primi della
guerra, Iginio Rota militava nelle file del Partito
Comunista Italiano.
Quando nel 1944, tramite Umberto Comi, entrò a far
parte di quel nucleo di resistenza attiva al
nazifascismo formato da un gruppetto di giovani
vimercatesi, Iginio Rota era già organizzato nella
Resistenza; con il suo ingresso si costituì
ufficialmente il 1 distaccamento della 103 Brigata
Garibaldi "Vincenzo Gambellini".
Il 29 dicembre 1944, durante l'attacco notturno al
campo d'aviazione di Arcore, un mitra inceppato fu la
sfortunata causa della morte in battaglia di Iginio
Rota, già comandante della squadra, e della fuga
precipitosa degli altri giovani partigiani.
Il 13 maggio 1945 le salme di Iginio Rota, di Giuseppe
Ruggeri e dei "martiri vimercatesi", furono traslate
al cimitero di Vimercate.
Riferimenti bibliografici:
- Cazzani E.,
Storia di Vimercate,
Vimercate, Penati, 1975.
- Comitato Unitario Antifascista di Vimercate,
La Resistenza nel Vimercatese 1943-1945 e testimonianze; I cattolici ed il clero nella Resistenza del Vimercatese,
Vimercate, 1975.
- Comitato Unitario Antifascista di Vimercate,
Vimercate nella storia contemporanea: 1918-1945,
Vimercate, Comune di Vimercate, 1985.
- Fumagalli M.,
4 distaccamento SAP. Ricordi partigiani,
Cavenago Brianza, Comune di Cavenago Brianza, 1998.
- Perego G.,
La Resistenza armata nel Vimercatese. Foto inedite della fucilazione del gerarca R. Farinacci,
Milano, 1996.
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