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Attilio Cremagnani


 
Attilio Cremagnani
(Vimercate 1910 - Vimercate 1978)

Figlio di Bice e Giuseppe Cremagnani, Attilio si laurea in legge e diviene avvocato.

Capitano dell'esercito, l'8 settembre 1943 Cremagnani si rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò e viene deportato a Treblinka, dove rimane prigioniero (tra i suoi compagni di prigionia anche lo scrittore Giovanni Guareschi).

Eletto nelle liste della Democrazia Cristiana, è Sindaco dal 1951 al 1964, in anni decisivi per l'evoluzione di Vimercate da paese prettamente agricolo in cittadina industriale.

L'amministrazione comunale retta da Cremagnani guida uno sviluppo sostenibile e ordinato.
In questo contesto l'amministrazione Cremagnani resiste alle forti pressioni per insediare a Vimercate un impianto dell'Alfa Romeo, mentre favorisce e rende possibile il trasferimento a Vimercate di aziende elettroniche: Telettra e IBM.

Tra le realizzazioni delle amministrazioni guidate da Cremagnani la costruzione delle nuove scuole medie A. Manzoni, progettate da Caccia Dominioni, Castiglioni e Monti, realizzate tra il 1955 e il 1960.

Direttore dell'Ospedale negli anni in cui prende vita la nuova struttura ospedaliera di Vimercate, Cremagnani è stato anche un grande uomo di sport: giudice della CAF (Commissione di Appello Federale) si trova a dover giudicare alcuni dei fatti calcistici più importanti degli anni Sessanta, tra i quali il noto caso dei punti tolti e poi restituiti alla squadra del Bologna nella stagione 1963-64.

Fonti:
- Intervista al figlio Beppe Cremagnani (novembre 2002).


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Ultimo aggiornamento: 09/08/2003 ore:16:52