|
(19 giugno 1879 - 29 settembre 1952)
Dalle dimissioni del Sindaco Stefano Assi, accettate
nell'aprile 1922, la carica di primo cittadino di
Vimercate rimane vacante fino all'11 giugno
successivo, data in cui viene proposto ed eletto il
socialista Giuseppe Origgi, aderente alla corrente
massimalista guidata dall'Onorevole Ezio Riboldi.
Il piano programmatico presentato dalla nuova giunta
mirava ad innalzare il tenore di vita cittadino
secondo le nuove esigenze urbane, e aveva tra i suoi
punti chiave il potenziamento della rete idrica
cittadina, misura necessaria sia per impiegare
manovalanza altrimenti disoccupata, sia per porre
fine alle ricorrenti epidemie di tifo.
Ma il destino della giunta presieduta da Origgi era
segnato dallo sviluppo della situazione politica
nazionale. Nell'ottobre 1922 (poco dopo la marcia su
Roma) una squadra fascista irrompe nel cortile del
palazzo comunale: il Sindaco, preso a manganellate ed
obbligato a bere olio di ricino, è costretto ad
abbandonare la carica.
In seguito a questo fatto, 15 consiglieri
(su 19 in carica) rassegnano le dimissioni, rendendo
necessario l'intervento del prefetto che nomina
commissario prefettizio il ragioniere Augusto
Zuliani.
Le nuove elezioni amministrative tenutesi il 21
gennaio 1923 vedono l'elezione dell'industriale
Enrico Bollani.
Riferimenti bibliografici:
- Comitato Unitario Antifascista di Vimercate,
Vimercate nella storia contemporanea: 1918-1945,
Vimercate, Comune di Vimercate, 1985.
- "Vimercate Oggi", 12 (1972), n. 15.
|