Santuario della Beata Vergine

Sulle tracce di una chiesa di forme romaniche, dedicata a Santa Maria, tra il
1622 e il 1644 venne edificato l'attuale santuario, con l'intervento dei
maggiori architetti attivi a Milano nel Seicento:
Fabio Mangone
e
Francesco Maria Richino.
Ad opera di
Francesco Croce venne realizzata negli anni 1770-73 la sacrestia ottagonale,
purtroppo abbattuta all'inizio del Novecento.
L'interno della chiesa, a tre navate scandite da pilastri realizzati nella
ricostruzione seicentesca che inglobò i precedenti pilastri della chiesa
medioevale, sono presenti importanti opere decorative.
La
cappella del Salvatore
si presenta come uno dei complessi artistici seicenteschi più rilevanti nel
territorio brianteo, con interventi decorativi con stucchi, affreschi e dipinti
su tela, imperniati sul tema del sacrificio e della resurrezione di Cristo.
Gli stucchi, con cornici e putti, sono opera tardomanieristica di
Michel Angelo de Prevosti,
mentre la bottega dei
fratelli Nuvolone
realizzò gli affreschi e le opere su tela. Sulle pareti laterali, entro
cornici in stucco, sono poste quattro tele di Carlo Francesco Nuvolone, tra le
quali il bellissimo
Sacrificio di Isacco.

L'altare maggiore venne realizzato tra il 1677 e il 1686 per custodire la
preziosa e miracolosa
statua della Vergine,
una "Madonna da vestire" realizzata nel 1609. La scenografica struttura
architettonica a tempio fu progettata da Serafino Tencalla; poggia su colonne
tortili di ordine ionico composito che reggono il timpano curvato e spezzato,
sormontato da una balaustra con vasi fioriti marmorei. Il tabernacolo è
coronato dalla cupoletta, sulla quale è posto un piccolo dipinto ad olio
raffigurante l'
Incoronazione della Vergine,
opera della cerchia di Giuseppe
Nuvolone.
Alle spalle dell'altare il settecentesco
coro ligneo
composto da sedili in noce su due file, con decorazioni tardobarocche concluse
nella parte alta da conchiglie intercalate da putti seduti; la sacrestia,
riedificata agli inizi del Novecento, contiene però gli eleganti armadi lignei
realizzati nel 1770 su disegno di Francesco Croce.
Nella navata destra si trova la
cappella dei Re Magi,
che presenta sull'altare la pala con l'
Adorazione dei Magi,
realizzata da
Carlo Migalli nel 1689. Alla base dell'altare un pagliotto in scagliola,
pregevole opera del 1757 di Lorenzo Retti.

La
cappella di Santa Caterina
è ornata da raffinati ed esuberanti stucchi barocchi del 1672, che
racchiudono figure ad affresco sulla volta e sull'intradosso dell'arco la pala
d'altare con lo
Sposalizio mistico di santa Caterina con S. Giuseppe e S.
Francesco
è opera di
Lattanzio Gambara.
Sulla controfacciata il grandioso
organo
munito di cantoria, in elegante stile rococò, realizzato nel 1759; sulla
destra della cappella di S. Caterina, addossate alla parete, sono poste due
are votive romane,
entrambe dedicate a Giove, rinvenute durante gli interventi di restauro.