Morte di Ruginello
La Morte di Ruginello è uno scenografico e originale
complesso architettonico
realizzato nel secondo quarto del Settecento.
Ha caratterizzato per secoli con la sua presenza, per certi aspetti
inquietante, il paesaggio rurale circostante ed è entrata nella cultura
popolare locale col significato metaforico di "persona in cattivo stato di
salute".
La Morte è costituita da due alti
pannelli di pietra,
inquadrati da quattro
pilastri recanti sulla sommità fantastici
trofei,
composti da ammassi di
teschi, scolpiti in pietra molera; balaustre con colonnine e bassorilievi
precedono il complesso.
Sui pannelli sono scolpiti
due scheletri,
tradizionali personificazioni della
morte. Sul pannello di sinistra lo scheletro regge una clessidra, simbolo
della caducità del tempo, mentre con l'altra mano regge un cartiglio, con la
scritta "Hodie mihi, cras tibi" cioè "Oggi a me, domani a te". Sul pannello di
destra lo scheletro regge una falce, a rappresentazione della transitorietà
della vita umana, e un cartiglio con la scritta "Date et dabitur vobis" cioè
"Date e vi sarà dato", in relazione ad una cassetta per le elemosine posta
vicino.
Unica nel suo genere, l'opera sviluppa, con un gusto macabro forse velato di
ironia, un tema tipico della meditazione religiosa del XVII-XVIII secolo.
La scultura, rimasta in buone condizioni per circa duecento anni, si è
fortemente degradata negli ultimi decenni del XX secolo ed è stata ricostruita
secondo le fattezze originarie; l'unico trofeo di teschi pervenuto, utilizzato
per la realizzazione delle copie attualmente presenti nel complesso, è
conservato presso la locale biblioteca civica.