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(30 settembre 1886 - 22 luglio 1957)
Antonio Banfi trascorre la sua giovinezza tra Vimercate
(dove era nato e cresciuto nel tuttora esistente Convento
francescano, divenuto di proprietà della sua famiglia) e
Mantova, dove il padre Enrico era preside dell'istituto tecnico.
Proprio a Mantova compie gli studi fino al liceo dimostrando una
particolare predisposizione per lo studio.
Nel 1904 inizia a frequentare l'università, laureandosi in
Lettere nel 1908. Pochi mesi dopo si reca con una borsa di
studio in Germania alla Friedrich Wilhelms Universitat di
Berlino dove rimane fino al settembre 1911 quando, tornato in
Italia, si dedica all'insegnamento: a Lanciano, a Urbino, a Iesi
e, per tredici anni, al Liceo Piana di Alessandria.
Nella città piemontese organizza attività culturali e
biblioteche popolari, poi chiuse con l'avvento del Fascismo.
Nel 1922 esce la prima opera complessiva di Banfi,
La filosofia e la vita spirituale,
mentre è del 1926 l'opera teoretica più
importante,
I principi di una teoria della ragione.
Vinto il concorso per una cattedra universitaria, insegna Storia
della Filosofia a Firenze, Genova e, soprattutto, a Milano dove
le sue affollatissime lezioni furono per una generazione di
studenti e filosofi una vera scuola di antifascismo.
Nel 1940 fonda la rivista
Studi Filosofici
che divulga la filosofia banfiana del "razionalismo critico".
Nel 1942 Banfi entra in contatto con l'organizzazione
clandestina del Partito Comunista Italiano e, fondando
l'associazione dei "Professori Universitari di lotta
clandestina", partecipa alla Resistenza dal 1943 al 1945.
Dopo la Liberazione, Antonio Banfi collabora nella realizzazione
di strutture culturali necessarie per il rinnovamento
intellettuale e morale del paese.
Convinto che l'uomo di cultura non debba estraniarsi dalla vita
politica "costruzione stessa dell'anima umana", viene eletto
senatore per il Fronte Democratico Popolare e, nel 1953,
confermato senatore per il Partito Comunista Italiano.
Muore il 22 luglio 1957, in seguito ad una breve malattia, e
viene tumulato a Vimercate nella tomba di famiglia.
Riferimenti bibliografici:
- "Città di Vimercate", 10 (1970), n. 14.
-
Dizionario biografico degli italiani,
Roma, Istituto della Enciclopedia
Italiana, 1960-.
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