Villa Santa Maria Molgora
Sul sito della villa, posta a sud dell'abitato di Vimercate ed al confine con
il vicino Comune di Burago Molgora, è documentato nel 1248 un convento ed
ospizio per i pellegrini, l'Ospitale di Santa Maria alla Molgora.
Nel 1570 l'ospedale, con il fondo annesso, fu acquistato dal conte
Aloisio Melzi,
che qui edificò una residenza. La proprietà restò alla famiglia
Melzi fino alla morte, nel 1925, dell'ultima discendente Luisa Melzi di
Cusano, moglie del marchese Lupo Meli Lupi di Soragna e bisnonna degli attuali
proprietari, Camillo e Stefano Paveri Fontana.
Non è possibile ricostruire la storia della villa nei secoli, perché
l'archivio di famiglia è andato distrutto con la casa di Milano dove era
custodito, a seguito dei bombardamenti del 1943.
La villa, di impianto cinquecentesco, ha subito vari adattamenti nel corso dei
secoli; le ultime trasformazioni esterne ed interne della villa risalgono
all'epoca neoclassica quando venne definita la struttura con il cortile
centrale ed il cortile rustico; il cortile centrale venne completato a metà del secolo XIX. All'inizio del Novecento, quando venne creato il viale prospettico di accesso, venne anche aperto l'atrio centrale sotto la terrazza, prima chiuso con un muro dotato di portone d'ingresso.
Nell'attuale configurazione, la villa, a due piani, ha un cortile centrale
circondato da portici con colonne di granito e comunica colla fronte
settentrionale attraverso un atrio con colonne di granito sormontato da una
terrazza con balaustra. La facciata settentrionale presenta due corpi avanzati
ai lati dell'atrio.
A ovest dell'edificio principale vi è l'antico cortile rustico a colonne in
laterizio, oltre il quale si trova la cascina.
La villa è infatti al centro di un
fondo agricolo,
condotto, fino a metà Ottocento, a vite, frutteto, cereali e bestiame, poi
soprattutto allevando il baco da seta e, dalla metà del secolo scorso,
coltivando cereali. A testimonianza dell'evoluzione economica e sociale
dell'Italia, nella cascina abitavano fino al 1970 venti famiglie, mentre dal
1990 la cascina è disabitata. Il fondo è ora condotto direttamente dai
proprietari e sono in corso interventi di restauro della cascina che verrà
destinata ad abitazioni.
Il
giardino
è caratterizzato da un viale d'accesso con statue e fiancheggiato da siepi di
carpini. Intorno alla villa un tipico giardino all'italiana con fantasiosi
parterres, siepi di bosso e ligustro, prato e vialetti con ghiaia. Nel parco
all'inglese numerose piante d'alto fusto, come tigli, ippocastani, platani,
faggi, querce, carpini, cedri.